
Il fantastico ritorno in Corsica di un " Bettega" ....
“Very good, Alessandro!”: Marcus Gronholm guarda tempi e classifiche e commenta a voce alta. Poi dà una pacca sulla spalla a Bettega. Che resta incredulo. Finché non biascica a Simone Scattolin: “Il campione del mondo mi ha detto bravo! Ma è vero tutto questo?”. In questa scenetta, registrata durante un parco assistenza di oggi, c’è tutto il Tour de Corse del pilota trentino di TRT. Le cui prestazioni hanno sollevato consensi unanimi. Per un soffio, Bettega non è riuscito ad entrare nei primi dieci della classifica finale, chiudendo all’undicesimo posto. Ieri mattina era ripartito dalla 49° posizione. La sua rimonta, ma soprattutto la progressione costante, sempre ad alto livello, hanno entusiasmato, perché non va dimenticato che Bettega in Corsica guidava per la prima volta in prova speciale una macchina che è un siluro rispetto a quelle impiegate in precedenza.
Era chiamato a qualcosa di grande, di enorme, Alessandro. Una chance. Forse la chance della sua vita rallistica. Una gara con una Ford Focus Wrc 06 ufficiale di M-Sport. Una chance che Alessandro si giocava in quella corsa e in quell’isola che 22 anni fa si erano portate via suo padre, Attilio. Un ragazzo di 26 anni può venire sopraffatto dalla pressione che tutto questo si porta appresso. Ma non Alessandro Bettega. Lui ha risposto con la calma e la serenità che ha dentro da sempre e anche in questo assomiglia a suo padre. Il giovane “Ale” ha dato vita, giorno dopo giorno, prova speciale dopo prova speciale, a una prestazione importante, la più importante della sua carriera. Interrotta da una sola, innocente sbavatura, un testacoda nella prima giornata. Un piccolo errore pagato a caro prezzo: ripartenza col Superally e un distacco abissale in classifica. Una stilettata che avrebbe messo ko anche un pilota navigato. Ma non Alessandro Bettega. Lui ha risposto col coraggio e la determinazione. Dopodiché, solo acuti. Solo progressione. Solo miglioramento costante. Così ieri, così anche oggi. Con bravura e talento. Oggi Alessandro Bettega è andato ancora meglio. Nell’ultima tappa del Tour de Corse è entrato di forza nei primi dieci in tutte e quattro le prove disputate. Dando sfoggio di maestria in particolare nella seconda PS della giornata, Pont de Calzola-Agosta, la più lunga con i suoi 31,81 chilometri. Una prova da 20 minuti di guida al limite, per intenderci.
“Una prova che non finisce mai - commenta Bettega -. Il tratto iniziale in salita è molto largo, quasi da corsa in salita, molto veloce, poi arriva il falsopiano, con la strada che resta larga. Dopo metà prova si va giù in discesa. Strada stretta, rotta, sporca. Un tratto classico qui in Corsica, con l’asfalto molto abrasivo. Un percorso che non perdona gli errori. Lì temevo di prendere molto distacco, perché montavo ancora gomme morbide, una scelta obbligata, fatta ancora giorni fa con i tecnici di M-Sport. Temevo che la mescola non reggesse per tutti quei chilometri. Quindi ho guidato pulito, attento a tutto” .
Il responso finale di questa prova non ha lasciato adito a dubbi: ottavo tempo assoluto per Bettega. La sua migliore performance nei giorni di gara. Dopodiché, il trentino ha badato a chiudere senza farsi prendere dall’entusiasmo, anche perché la temperatura si era alzata fino ad arrivare a 23°, creando problemi di pneumatici.
“Nel secondo passaggio di Agosta - conclude Bettega - mi sarebbe piaciuto rischiare di più. Un po’ perché intravedevo la decima posizione assoluta, ma soprattutto perché sentivo bene la macchina, avevamo messo a posto le note e avevo preso un bel passo. A metà prova, però, ho cominciato a sentire la Focus che scivolava. Faceva caldo e le gomme con mescola morbida si stavano degradando. A quel punto ho messo da parte ogni velleità”.
Riassumendo, nella terza e conclusiva tappa del Tour de Corse di oggi, Bettega e Scattolin sono risultati noni assoluti (a pari merito con Stohl) nel primo passaggio di Penitencier Coti-Pietra Rossa (24,24 km), poi ottavi a Pont de Calzola-Agosta. Nella ripetizione di Pietra Rossa hanno chiuso decimi e nella PS conclusiva di Agosta ancora noni.
Alla fine, un grande abbraccio ha accolto Alessandro Bettega e Simone Scattolin (alla sua centesima partecipazione rallistica), festeggiati sia dai tanti tifosi italiani presenti (la delegazione trentina era nutritissima), sia dai tecnici e dai meccanici inglesi di M-Sport. “Dedico questa mia prestazione - conclude Bettega - ad un amico, Guido, scomparso lo scorso anno. Aspettavo l’occasione giusta per ricordarlo. E’ arrivata” . L’ultimo commento spetta a Walter Calcinotto, patron della scuderia TRT. Se Bettega oggi è felice, lui lo è ancora di più: “Sono stati tre giorni indimenticabili. Abbiamo fatto molto per portare Alessandro a giocarsi questa possibilità e il fatto che l’abbia superata brillantemente mi emoziona. Sul suo talento non avevo dubbi, ma qui c’erano da scavalcare anche altri ostacoli, emozionali e mentali. Lui ha superato tutti gli esami con la modestia e la sensibilità che lo contraddistinguono. Qualità che hanno apprezzato in tanti nell’ambiente”.


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